Rientro. Momento di crisi. La lontananza dai propri impegni ha un grande fascino, diciamolo, finalmente si stacca! Ricordo le vacanze dai nonni al mare, dove si giocava furiosamente tutto il giorno con i cugini o gli amici dell'estate, poi nascevano le prime cotte, i primi fidanzati... E poi si rientrava in macchina con i genitori alla fine di agosto, l'odore di Milano mi piaceva e mi riempiva di piacere tornare a rivedere gli amici di città, lasciati con noncuranza a giugno. Adesso avevo voglia di rivederli, di scambiare e di confermare la voglia di essere ancora amici...
Da adulti non esiste tutto questo, o forse sì, ma non lo si racconta in questi termini, adesso siamo cresciuti, le emozioni passano sotto filtro e non escono così travolgenti. E da fuori si verifica anche il proprio cammino, cosa mi aspetta, cosa andrò a fare quest'anno, mi piace? E' una domanda da porsi spesso, per darsi risposte oneste però, non di facciata. Cosa farò quest'anno? Ebbene, forse cambierò, mi concedo anche questo pensiero libero, forse cambierò e troverò qualcosa che mi affascina di più. Un po' onnipotenza infantile, un po' capacità di accettare il cambiamento come stimolo nella ricerca di sé.
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