giovedì 6 marzo 2014

Il cervello si difende dall’invecchiamento… se noi glielo permettiamo





Qualche mese, fa ho scritto un articolo che parlava del cervello e delle sue capacità di mantenersi sempre vivace e giovane, e di come questo dipenda dal lavoro e dall’impegno che impieghiamo quotidianamente.
Riprendo questo tema perché ho ricevuto, con molto piacere, la lettera di una signora di novantadue anni che si è sentita di raccontarmi la sua giornata e la sua vita e di come si mantiene attiva.
Cito dalla lettera: “ Io ho compiuto 92 anni il 7 dicembre, mi muovo col girello nell’ambito della Casa di Riposo che mi ospita e non ne esco. Però cerco di non appiattirmi dal punto di vista intellettivo. Ho una bibliotechina di circa 500 libri: un assortimento messo insieme con pazienza e sacrifico. (…) Ricordo perfettamente brani di poesia studiati decenni or sono: le ripeto mentalmente mentre passeggio lungo il corridoio o alla sera in attesa del sonno. (…) Rileggo la storia di Milano e mi sono care molte figure del nostro Risorgimento. (…) Per l’attualità mi servo dei quotidiani, ma ho piacere di essere informata dagli amici che vengono a trovarmi. Non mi dispiace un po’ di enigmistica che trovo utile. Ogni giorno una pagina del Vangelo. (…) Non ho la TV per scelta e ascolto la radio. Lontana da me la presunzione di insegnare, ho voluto solo mostrare come, con un po’ di buona volontà, anche i vecchi possono animare le proprie giornate.”
Ringrazio la signora Rosa per queste parole di speranza e di fiducia e approfitto per ritrovare indicazioni utili a tutti noi: prima di tutto compare dominante la voglia di mantenersi lucidi e positivi a qualsiasi età e a qualsiasi costo. Oramai siamo vicini alla media dei 100 anni, diventa quindi molto importante la qualità del proseguire. Secondo punto: la memoria va stimolata, spesso dimentichiamo, anche in età molto più giovanili. La rabbia e la frustrazione ci assaltano, ma la cosa migliore per noi è resistere. Sforziamoci di non andare subito a trovare la parola, chiedendo suggerimenti. Sforziamoci di farcela da soli, anche a costo di ritrovare la parola dimenticata anche dopo parecchio tempo. In questo modo è il nostro cervello che fa lo sforzo, non il nostro vicino di casa. Terzo: camminare molto, dovunque, a qualsiasi ora, con passo svelto, il più spesso possibile. Il sangue deve scorrere velocemente e ossigenarsi per portare un buon nutrimento alle cellule. E’ quasi più importante l’esercizio fisico del cibo che ingeriamo. Quarto: mantenere rapporti vivaci e attivi con gli altri, ascoltando, partecipando alle conversazioni, facendoci ed esprimendo le nostre convinzioni. Altrimenti si diventa come quei vecchietti amorfi, tristi, lontani da tutto… Non va bene. Quinto: poca televisione! Chi era quel personaggio che commentava che la televisione ti riduce come un… ecco, è proprio così. La radio è un’ottima alternativa, perché permette al cervello di continuare ad immaginare, a lavorare, a farsi una propria idea delle cose. Questa è la chiave: libertà di pensiero e immaginazione fervida!
Ringrazio sentitamente la signora Rosa per il prezioso contributo. Tanti auguri di buona salute a lei!

Paola Grilli, Naturopata
paolagrilli55@gmail.com
www.paolagrilli.it


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