lunedì 2 dicembre 2013

Passano gli anni ma il cervello è sempre attivo



Il cervello, la nostra mente, è una stupenda macchina che va conosciuta bene, noi siamo il nostro cervello e tutto dipende dal suo modo di funzionare in maniera ottimale. Sono stati fatti e si continuano a fare studi su studi per cercare di comprendere come lo stile di vita e l’ambiente influiscono sul funzionamento del cervello e sulla sua evoluzione. L’ambiente influisce sul nostro cervello, può regolare e cambiare il comportamento, riuscendo a curare anche alcune patologie. Molte ricerche sono state condotte in questa direzione anche in Italia, ad esempio dai ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa. Prima regola fondamentale: attenzione alla vita troppo comoda, e per vita comoda si intende una vita priva di grossi stimoli. Una vita ricca di stimoli fisici, intellettuali, sociali e affettivi ha numerosi effetti benefici sull’organismo, migliorando le capacità nei compiti di apprendimento e memoria e giungendo persino a rallentare, in modo anche notevole, i processi di invecchiamento. Ci sono piccoli ma buoni consigli da seguire per migliorare il funzionamento del proprio cervello:
Ridurre lo stress: ritagliarsi del tempo libero, imparare tecniche di rilassamento, evitare l’iperprogrammazione, mai addossarsi responsabilità non necessarie. Quante volte invece lo facciamo, proprio per abitudine o per senso di colpa verso il modo di utilizzare il nostro tempo libero. Ridurre lo stress significa ridurre quel meccanismo che, in un modo o nell’altro, ci induce a muoverci sempre al di fuori del ritmo giusto. Il ritmo non è solo parola relativa alla danza, ma ogni cosa nella nostra vita è ritmo, giusto o esagitato, quindi errato. Questo ritmo errato è causa di stress in modo continuativo.
Stimolare il cervello: evitare la routine, abbracciare nuove esperienze sensoriali, sfidare mente e corpo ponendoli a confronto con nuove situazioni. La troppa “comodità intellettuale” e fisica fa male. Lo sforzo, come i nostri nonni e bisnonni ci insegnano alla grande, pensate un po’, fa bene. Studiare lingue antiche o sconosciute come il greco e il russo. Se hai una curiosità, informati e studia. Tenere sempre allenata la mente leggendo tanto, facendo giochi di logica, matematici, etc. Facciamo in modo che il cervello non si adagi sui soliti meccanismi e sulle solite abitudini. Se dobbiamo fare una passeggiata, prendiamo una strada diversa dalla solita, cerchiamo di applicare nuove regole al ragionamento. Per migliorare le connessioni tra neuroni bisogna spezzare le solite abitudini. Ascoltiamo tanta musica classica, ma non musica violenta. Mozart è in assoluto il migliore. Questo anche per combattere l’Alzheimer che sembra derivi proprio dalla perdita di tono e di attività del cervello.
Praticare esercizio fisico: passeggiare a passo svelto e fare attività di fitness cardiovascolare ossigenano il cervello e promuovono una migliore attività cerebrale. Altro fattore importante, bando a TUTTE le sostanze psicoattive. Quali sono: oltre alla varie droghe, la nicotina. E c’è anche da limitare la caffeina (caffè, te, cioccolata, coca cola, red bull), che dopo il livello di carica che danno, a lungo andare hanno effetto opposto. Ovviamente anche l'alcol va consumato con moderazione. Però rispettiamo i ritmi corretti: è più utile mezz'ora di lettura seguita da 8 ore di sonno, che non 3 ore di studio seguite da 5 ore di sonno. Il sonno è fondamentale perché aiuta il cervello a fissare i ricordi e a immagazzinare immagini e dati nei vari cassetti.
Per concludere quindi spazio all’immaginazione, alla curiosità, a nuove strade, a nuovi amici, al nuovo insomma, anche se ci portiamo dietro una veneranda età. A tutti voi un augurio di un Natale davvero particolare!